ACRI «Per la sua creatività a 360 gradi. Perché non ha mai dimenticato le sue origini, non ha mai posto un velo tra se e i giovani con i quali parla e dialoga. Maestro di etica vive di insegnamenti e non di moralismi. Perché è un uomo che si guarda nell’anima».

Sono alcuni cenni della motivazione letta da Santino Salerno, membro della giuria tecnica del premio Padula, per Roberto Vecchioni vincitore della sezione “Narratori del Nostro Tempo” con “Scacco a Dio”, libro in cui il cantautore ha raccontato, attraverso i personaggi un po’ di sé, interrogandosi sull’esistenza di Dio e sul valore della fede. Ed è stato proprio lui, l’affabile narratore, lui che ha definito le parole l’espressione più alta dell’intelligenza e della spiritualità ad incantare, per oltre due ore, tra musica e parole, una numerosissima e attenta platea di giovani studenti.

«Un vostro vezzo – ha detto Vecchioni ai ragazzi – è che oggi non fate più progetti, pensate solo al momento, all’istante e soprattutto volete ottenere tutto e subito senza capire che il tempo va invece accettato». Quindi, nello specifico ai giovani calabresi «Non emigrate, non andate via in un altro posto perché la vostra anima è la terra dove siete nati. E se mancano i mezzi, bene, sta a voi crearli». E la forza dell’agire, va dunque ricercata, nella cultura «perché solo il sapere, il conoscere ci rende veramente liberi». Insomma, un inno, quello decantato da Vecchioni, agli ideali e alle speranze di una generazioni che «con grande forza di volontà e di sacrificio non deve smettere di credere nei propri sogni». A loro è stata dedicata “Sogna ragazzo sogna”. Gran finale poi con la canzone vincitrice dell’ultimo Sanremo “ Chiamami ancora amore”. Quindi foto e autografi per tutti. Nel pomeriggio l’altro appuntamento di rilievo del premio Padula, la presentazione della ristampa del “Il Bruzio” di Vincenzo Padula, Rubbettino Editore.